Questo è un progetto al quale non avrei potuto dire di no. Dopo che il regista Daniele Balboni mi mandò la sceneggiatura, rimasi colpito dal soggetto e da come gli elementi narrativi erano stati scritti. La mia risposta fu subito positiva, accettando di scrivere la musica per questo bellissimo cortometraggio.
La colonna sonora è stata sviluppata su 3 aspetti principali.
– Il primo di contrasto timbrico.
Nei titoli di testa si sente una chitarra acustica che accompagna il tema del Violoncello solista. Il timbro del Violoncello è stato modificato per non dare una netta percezione dello strumento. La chitarra identifica lo stato di tranquillità, un attimo prima del terremoto, mentre il Violoncello identifica il momento in cui le cose cambiano.
Oltre a evidenziare il cambiamento che il terremoto porterà, influenza anche l’aspetto psicologico dello spettatore (che in questo momento, ancora non sa cosa sta succedendo).
– Il secondo aspetto è quello Western.
La musica accompagna il viaggio che il protagonista compie con la moglie verso la casa in campagna dei genitori du lui.
In un primo momento la ritmica della musica accompagna il viaggio, per poi evolvere con ritmo più incisivo verso ad una atmosfera di sfida, che si coglierà con il timbro della Campana Tubolare, nel momento in cui gli sguardi del figlio e del padre si incrociano, anticipando così che il rapporto tra i due è di tensione.
– Il terzo aspetto è dato dall’utilizzo più tradizionale degli strumenti.
Armonie tonali, per sottolineare sia il momento malinconico post-terremoto, sia il momento finale, in cui la nonna diventa protagonista e fa in modo di appacificare la tensione tra il padre e il figlio.